Alla scoperta di Harbin, il festival delle sculture di ghiaccio
Difficile a credersi, ma in Cina, al confine con la fredda Siberia, c’è un posto che somiglia per bellezza e fantasia al mondo incantato di Frozen. Si tratta della città di ghiaccio di Harbin, un luogo magico dove sculture di ogni tipo e dimensione vengono realizzate ogni anno nel periodo invernale.
Harbin è un vero e proprio paese dei balocchi, ma fatto di neve e ghiaccio: chiunque la visiti ha l’impressione di sognare ad occhi aperti, con lo stesso candido stupore dei bambini. Ci sono sculture immense, basti pensare che gli artisti, provenienti da tutto il mondo, hanno a disposizione oltre 180 mila metri cubi di ghiaccio. Alcune hanno la forma della muraglia cinese, altre rappresentano animali ed esseri mitologici. E poi ci sono decine e decine di pagode e meraviglie di paesi lontani dalla provincia di Heilongjiang, come il Colosseo di Roma o addirittura il Duomo di Milano o le piramidi egizie.
Certo, una controindicazione c’è, ed abbastanza scontata: le temperature sono rigidissime e occorre partire alla volta di Harbin preparati e con tutto l’occorrente in valigia, perché qui il termometro oscilla tra i -26 gradi di minima ai -13 gradi di massima.
Harbin, la città di ghiaccio con la tangibile influenza russa
Harbin appartiene alla Repubblica Popolare Cinese, tuttavia, quando si cammina per le sue strade, si ha più l’impressione di trovarsi in qualche posto dell’Europa orientale. Il suo aspetto, ma anche la concentrazione demografica, non hanno niente a che fare con le più note Pechino e Shanghai. La città di ghiaccio di Harbin ricorda invece i Paesi Baltici o la vicina Russia. Non a caso, infatti, nel corso dell’Ottocento molti russi si trasferirono qui per costruire la tratta orientale della Ferrovia Transiberiana, e non fecero più ritorno al proprio Paese. I russi influenzarono la vita e cultura di Harbin tanto da darle il soprannome di “Mosca d’Oriente”. Le sue vie sono costellate di edifici in pieno stile sovietico, e tra tutti spicca la grande Cattedrale di Santa Sofia, una chiesa ortodossa con una grande cupola verde, ad oggi divenuta un museo locale.
Visitare Harbin, la città di ghiaccio, significa dunque scoprire culture lontane ed entrare a contatto con la gente del posto, praticando il cosiddetto turismo di comunità, un’esperienza a tutto tondo, più che un semplice viaggio.
Visitare Harbin: il festival del ghiaccio
Il Festival Internazionale delle sculture di ghiaccio e neve di Harbin è incantevole di giorno e stupefacente di notte. Le ore di luce scandiscono proprio due tipologie di esperienze diverse: di giorno si possono ammirare le statue e le gigantesche opere in tutta la loro bellezza; di notte, invece, tutto si anima con un gioco di colori mozzafiato. Ci sono poi le lanterne, ovvero grandi cubi di ghiaccio, al cui interno vengono poste delle candele: una suggestiva tradizione, estremamente cara alla popolazione locale.
Durante lo svolgimento del Festival, la città di ghiaccio è teatro di eventi di ogni tipo: danze, spettacoli musicali, gare di hockey, pattinaggio e sci. Per consuetudine, ma soprattutto per una questione meteorologica, il Festival va in scena dai primi di gennaio fino alla metà del mese stesso, per poi proseguire fino allo scioglimento naturale delle sculture che, solitamente, coincide con la fine di febbraio.
Viaggiare sereni sottoscrivendo un’assicurazione
Visitare la città di ghiaccio di Harbin è una di quelle esperienze da provare almeno una volta nella vita. Ovviamente, si tratta di un viaggio impegnativo, soprattutto in relazione alla distanza e alle rigide temperature che conferiscono l’unicità al Festival stesso. Alla luce di questo, dunque, è sempre preferibile partire in estrema tranquillità, sottoscrivendo un’assicurazione sanitaria e un’assicurazione contro la cancellazione del viaggio, in modo tale da non lasciarsi sorprendere da cause impreviste dell’ultimo minuto.
