È tutto pronto per la partenza, le valigie sono fatte e i pensieri sono rivolti già alla meta dell’imminente vacanza. Una situazione idilliaca, che a volte, purtroppo, viene infranta da una delle sfortune più detestate dai viaggiatori: il fantomatico volo cancellato.
Un vero e proprio incubo, che può prendere pieghe diverse, a seconda dei vari casi specifici. Delle volte può bastare l’attesa di un paio d’ore, ed essere spostati a bordo di un volo sostitutivo. In altre circostanze, invece, le alternative sono decisamente più scomode, come la proposta di aerei che partono con una differita di 24 o più ore.
Qualunque sia la ragione del disagio, ecco una breve guida su cosa fare in caso di cancellazione del volo.
Partiamo dai numeri, per avere un quadro completo della situazione. E dunque: quanti voli vengono soppressi al giorno? Le ultime statistiche, relative al periodo compreso tra aprile e settembre 2023, parlano chiaro: in Europa sono state cancellate oltre 90mila tratte. Questo numero, tradotto in perdite quotidiane significa: circa 500 voli in meno al giorno, per un totale di oltre undici milioni di passeggeri coinvolti. Sembrerebbero cifre da capogiro, ma, se contestualizzate con il totale delle tratte aeree europee, si tratterebbe della cancellazione del 2,6% dei voli in programma.
Tuttavia, è una percentuale in aumento rispetto agli anni precedenti. Sempre dalle ultime statistiche – fornite da Eurocontrol, l’organizzazione intergovernativa che si occupa di monitorare e controllare il traffico aereo sopra i cieli europei – i paesi che hanno risentito maggiormente di tali disagi sono, come in passato, Olanda, Francia, Regno Unito e Germania.
Specificamente, l’aeroporto di Amsterdam Schiphol è stato il più colpito: con ben il 5% dei voli cancellati al giorno.
Quando sul tabellone partenze, anziché trovare le indicazioni del check-in e del gate si legge “cancelled” in corrispondenza del proprio volo, i sentimenti provati non sono dei migliori. Tuttavia, la buona notizia è che in questi casi il passeggero ha diritto ad un rimborso, al di là della classe assegnata (che sia l’economy, la business o la first class). Ecco una breve guida per capire cosa fare in caso di cancellazione del volo.
Siete in aeroporto con le valigie pronte, eppure qualcosa può andare storto, e dunque: cosa succede se un volo viene cancellato? Solitamente ai viaggiatori viene indicata un’alternativa, che potranno accettare o meno. Consiste nella proposta da parte della compagnia aerea di un volo sostitutivo, valido per la stessa destinazione iniziale, ma che opera in orari differenti – o persino il giorno dopo nei casi più sfortunati. Scegliere di salire sul nuovo volo non esclude la possibilità di ottenere un rimborso per il disagio subìto. Nel caso in cui l’attesa non superi le due ore dalla partenza programmata, l’indennizzo previsto dal Regolamento Europeo sarà dimezzato.
Nei casi in cui l’annullamento del volo sia stato previsto per tempo, normalmente la compagnia aerea, tra i 14 e i 7 giorni prima della partenza, offre la possibilità di optare per un volo che arrivi quattro ore dopo rispetto all’originario itinerario. Se invece la comunicazione avviene durante la settimana che precede la partenza prevista, la compagnia aerea generalmente propone un volo alternativo che arrivi a destinazione con un massimo di due ore di ritardo rispetto al precedente.
Qualora si scelga di non accettare un secondo volo proposto dalla compagnia aerea, ogni passeggero ha diritto ad un rimborso, che coincide con l’importo speso per l’acquisto del biglietto. Occorre rivolgersi agli uffici della compagnia per avviare le pratiche di rimborso che consistono nel compilare un modulo, cartaceo oppure in formato digitale.
Se il volo è stato prenotato tramite un’agenzia di viaggi – che in nessun caso è responsabile di un disservizio aeroportuale – sarà opportuno recarsi presso di loro per richiedere il dovuto risarcimento.
Di norma, una volta fatta la richiesta di rimborso, le compagnie aeree impiegano fino ad un massimo di 60 giorni lavorativi per accreditare la somma di denaro che spetta ai passeggeri coinvolti.
Con il termine indennizzo si intende un risarcimento differente dal mero rimborso del biglietto aereo acquistato. Sebbene i termini siano spesso utilizzati come sinonimi, nel caso specifico di un volo cancellato, indennizzo e rimborso indicano rispettivamente due procedure differenti.
Con la parola indennizzo si fa riferimento al disagio provocato dall’annullamento del volo. Gli inconvenienti più frequenti, sono ad esempio i soldi persi per la prenotazione di un albergo oppure la coincidenza persa di uno scalo. Può capitare anche di aver prenotato e saldato anticipatamente un transfer dall’aeroporto di destinazione all’hotel, soprattutto nei casi dei cosiddetti aeroporti ingannevoli, ossia quelli collegati a notevole distanza dalla città di riferimento.
Per rimediare parzialmente a queste seccature, i passeggeri sono tutelati dal Regolamento Europeo 261 del 2004. Questa normativa prevede, non solo il rimborso del biglietto da parte della compagnia, ma anche un risarcimento economico da calcolare in base alla distanza tra il luogo di partenza e la destinazione d’arrivo. Così, il Regolamento Europeo stabilisce che per i tragitti brevi, ovvero fino a 1500 chilometri, l’indennizzo sarà di 250 euro. Per i tragitti di media lunghezza, tra i 1500 e i 3500 chilometri, la quota risarcitoria è fissata a 400 euro. Infine, per i viaggi di lunga distanza oltre i 3500 chilometri, l’importo di risarcimento garantito sale a 600 euro totali.
Esistono dei casi in cui non è possibile richiedere l’indennizzo per un volo annullato. Si tratta delle cosiddette “circostanze eccezionali”, vale a dire delle situazioni al di sopra della competenza della compagnia aerea. Si classificano in questo modo, ad esempio, calamità naturali, condizioni meteorologiche avverse, radar fuori uso, chiusura dello spazio aereo, allarmi alla sicurezza, pericolo di attentato terroristico e altri eventi del genere.
Il risarcimento non è dovuto neanche nel caso in cui il passeggero sia stato preventivamente informato del volo annullato più di 14 giorni prima della partenza.
Quando si viaggia è bene conoscere a priori le proprie tutele. Esiste una Carta dei diritti del passeggero, ovvero una guida pratica che riporta in modo chiaro ciò che spetta a ciascun viaggiatore in caso si verifichi un disservizio aeroportuale. È proprio tale Carta che stabilisce l’entità dei rimborsi in caso di voli in ritardo o cancellati.
Durante l’attesa, il passeggero ha diritto a ricevere dei pasti e delle bevande, in correlazione al tempo trascorso in aeroporto. Nel caso in cui il volo sostitutivo parta dopo numerose ore, o addirittura entro le 48 ore successive, ad ogni viaggiatore coinvolto deve essere assicurata la sistemazione in albergo. L’aeroporto, inoltre, mette a disposizione dei passeggeri due chiamate telefoniche e la possibilità di inviare email o messaggi.
La Carta dei diritti, scaricabile in pdf sul sito dell’Enac – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, tutela i passeggeri anche dal possibile smarrimento dei bagagli.
Programmare la vacanza in ogni minimo dettaglio mette al riparo da eventuali imprevisti spiacevoli, come, per l’appunto, la cancellazione del volo. Ma cosa succede se un volo non viene cancellato ma accumula un ritardo significativo? Con l’assicurazione annullamento viaggio ti metti al riparo anche da questo inconveniente: in questo modo si potranno disdire hotel e ulteriori voli senza pagare alcuna penale.