Spiagge paradisiache, templi dorati e sorrisi in ogni dove. La Thailandia è un Paese di cui ci si innamora fin dal primo istante, perché le sue bellezze naturali e l’immensa cultura sono troppo grandi per non affascinare. Si tratta infatti di una delle destinazioni più gettonate: tutti, almeno una volta nella vita, vogliono farsi strada tra le vie caotiche di Bangkok, mangiare del vero pad thai e farsi il bagno nelle splendide acque turchesi di Phuket.
Si può fare questo, e molto altro, una volta arrivati nella perla del Sud Est Asiatico, ma attenzione: trattandosi di un paese tropicale, è sempre consigliabile pianificare al meglio il periodo della partenza, per evitare il clima torrido e la stagione delle piogge. Ecco, dunque, un approfondimento su quando andare in Thailandia.
Se si sta pianificando un viaggio in Thailandia è bene sottolineare che è obbligatorio avere il passaporto, con una validità di almeno sei mesi. Per entrare in questo paese, dunque, non è sufficiente la semplice carta d’identità valida per l’espatrio. Non vi sono ulteriori requisiti di ingresso per i cittadini italiani, neppure la richiesta del visto turistico, a patto che il soggiorno sia inferiore ai 30 giorni. In caso contrario, infatti, occorre presentare una richiesta specifica al consolato thailandese.
Quando si programma una vacanza all’estero è sempre preferibile capire anticipatamente alcuni fattori, come la situazione sanitaria. È bene tenere a mente che qui sono ancora presenti alcune malattie endemiche e che alcuni vaccini sono fortemente consigliati, come ad esempio, quello per l’Epatite A, la febbre tifoide e il colera. I rischi maggiori si corrono soprattutto nelle zone non turistiche, negli itinerari meno battuti.
Nonostante dal 1° gennaio 2024 sia stato avviato dal governo un programma che prevede la copertura delle spese sanitarie per i turisti fino a 500 mila baht (13mila euro) e 1 milione di baht in caso di decesso, il Ministero degli Esteri raccomanda fortemente la sottoscrizione ad un’assicurazione sanitaria per la Thailandia.
La sanità in Thailandia non è l’unica incertezza che può destare qualche preoccupazione. Anche la questione sicurezza merita un approfondimento, in quanto alcune zone sono fortemente sconsigliate dalla stessa Farnesina. Tra queste, andrebbero evitati soggiorni in provincia di Narathiwat, Pattani, Yala e Songkhla. Al netto di rischi più importanti, nelle metropoli e principalmente a Bangkok, è presente il fenomeno della microcriminalità, soprattutto ai danni dei turisti. Ecco perché prima di partire, è raccomandabile munirsi di un’assicurazione per il bagaglio, uno strumento efficace, per la tutela dei propri effetti personali che possono essere oggetto di furti e borseggi.
Immergersi per la prima volta nella cosiddetta “Terra dei sorrisi” è un punto di non ritorno per molti viaggiatori. Una volta conosciuto questo paese gentile, viene voglia di tornarci. Per vivere al meglio la propria esperienza, è preferibile avere delle piccole accortezze, che possono rivelarsi più che utili al momento del bisogno: stipulare un’assicurazione viaggio Thailandia è un passo importante per vivere l’avventura con la consapevolezza di essere tutelati da eventuali situazioni spiacevoli. Si tratta di uno strumento prezioso, che presenta diverse coperture, tra cui l’assicurazione sanitaria per Thailandia.
Spesso, chi decide di volare a Bangkok per poi lanciarsi in magici itinerari, lo fa insieme agli amici, oppure ad una comitiva con cui condividere le esperienze. In tal caso, esiste una polizza ad hoc, l’assicurazione per viaggi di gruppo: con un’unica e semplice pratica si potranno tutelare tutti i componenti, attraverso varie coperture da scegliere al momento della sottoscrizione.